Da cosa proviene e come possiamo recuperare la motivazione?
Con l’arrivo del periodo estivo, molte persone sperimentano un calo della motivazione sul lavoro. Le giornate più lunghe e calde, la voglia di vacanza, e di tempo libero all’aperto possono ridurre e far diminuire l’impegno e la concentrazione sul lavoro. Questo fenomeno può portare a un aumento della procrastinazione, a una diminuzione della produttività e a un generale senso di insoddisfazione professionale. Comprendere e affrontare le cause di questo calo stagionale della motivazione e trovare strategie per contrastarlo è essenziale per mantenere un alto livello di efficienza e soddisfazione lavorativa durante tutto l’anno.
I dati provenienti dall’ultimo State of the Global Workplace Report segnalati da Gallup, vedono una sempre più grandiosa perdita di produttività per dipendenti motivati. In particolare è emerso che “gli italiani sono i meno coinvolti sul lavoro con solo un 4% di engagement contro una già bassa media europea del 14% e globale del 21%”(https://www.ilsole24ore.com/art/motivazione-lavoro-come-assicurarla-se-stessi-e-proprio-team-AEe33KVC).
La motivazione: motore di ogni comportamento umano
Per poter comprendere l’origine del calo di motivazione, bisogna partire dal principio. Ogni comportamento degli esseri umani è guidato dalla motivazione, una spinta che attiva l’organismo verso un obiettivo in relazione alle condizioni ambientali. Questo processo influenza l’avvio, la direzione, l’intensità, la durata e la cessazione di una condotta da parte di un individuo. Si potrebbe quindi dedurre che non c’è lavoro senza motivazione.
Il concetto di motivazione condivide la stessa radice latina, movere, ossia “muovere”, della parola emozione. Essere motivati significa essere mossi da qualcosa, avere quindi le emozioni attive e pronte ad alimentare le motivazioni (Goleman D., 2000).Procrastinazione, noia e distrazione indicano una carenza di motivazione, che può ridurre la produttività.
Le origini della motivazione: Le principali teorie psicologiche
La Piramide dei Bisogni di Maslow
Gli psicologi negli anni si sono interrogati sulla genesi dei processi motivazionali e sui fattori che influenzano maggiormente il grado di soddisfazione, formulando varie teorie. Una delle più importanti e conosciute è quella dello psicologo statunitense Abraham Maslow. Nella sua opera “Motivation and Personality”, propone una gerarchia evolutiva a piramide di bisogni, nella quale il raggiungimento degli stadi superiori richiede la soddisfazione dei bisogni relativi agli stadi inferiori. In ordine di importanza mette: bisogni fisiologici, di sicurezza, di appartenenza e autorealizzazione.
Questa teoria, sebbene diffusa, ha delle limitazioni poiché non sempre le motivazioni seguono un ordine gerarchico preciso e non considera le differenze individuali.
I fattori Igienici e motivanti di Herzberg
A questo proposito, lo psicologo statunitense Frederick Herzberg, facendo delle interviste ai lavoratori, ha proposto una distinzione tra fattori “igienici” (estrinseci come ’ambiente e la remunerazione), e fattori “motivanti”( intrinseci, connessi al contenuto del lavoro). Secondo l’autore, i fattori igienici riducono il livello di insoddisfazione e incoraggiano la permanenza all’interno dell’organizzazione, ma non comportano un incremento nella motivazione o nella prestazione. I fattori motivanti ,invece, possono incrementare sia la soddisfazione che la prestazione lavorativa.
Le tre motivazioni fondamentali di McClelland
Una semplificazione di queste teorie è stata formulata negli anni sessanta dallo psicologo americano David McClelland che ha chiarito come le dinamiche motivazionali siano causate dalla necessità di mantenere un rapporto ottimale tra individuo e ambiente. L’autore riconosce tre motivazioni fondamentali:
- Bisogno di affiliazione: cercare, stabilire e mantenere relazioni interpersonali
- Bisogno di successo: il raggiungimento di obiettivi elevati ma realistici.
- Bisogno di potere: aspirare a posizioni di comando, e controllo sulle persone e le cose.
McClelland sostiene che questi bisogni sono presenti in tutti, ma uno di essi tende a dominare, influenzato dalla cultura e dalle esperienze di vita.
Trovare la motivazione: consigli pratici
Riconoscere i fattori alla base della motivazione aiuta a comprendere le cause della mancata soddisfazione e ad orientare i cambiamenti necessari. Ecco alcune strategie per mantenere alta la motivazione:
- Creare una routine giornaliera realistica
- Fare attività fisica e seguire una buona alimentazione
- Suddividere gli obiettivi grandi in più piccoli
- Premiarsi per aver portato a termine i compiti
- Lasciare uno spazio quotidiano per il divertimento
- Praticare la mindfulness
- Considerare l’inizio di una terapia con uno psicologo
Secondo una ricerca di Fluentify nel 2022, tra le iniziative che potrebbero migliorare il clima lavorativo e promuovere il cosiddetto “engagement” vi è proprio il benessere fisico e mentale. Il benessere psicofisico del singolo aiuta la salute di tutta l’azienda.
Conclusione
La motivazione è un elemento cruciale per il successo personale e professionale. Comprenderne le dinamiche e adottare strategie per mantenerla alta, specialmente durante periodi critici come l’estate, può fare la differenza nella produttività e nel benessere lavorativo. Implementare abitudini sane, riconoscere i propri bisogni e, se necessario, cercare l’aiuto di un professionista sono passi fondamentali per coltivare una motivazione duratura e soddisfacente.
Articolo scritto da:
Francesca Della Chiesa
Riferimenti bibliografici:
Goleman, Daniel. Lavorare con intelligenza emotiva (BUR psicologia e società) (Italian Edition) (RIZZOLI LIBRI)
Regan, S (2022). 9 Ways To Actually Get Motivated When All Else Fails, From Psychology Experts. Mind Body Green. https://www.mindbodygreen.com/articles/how-to-get-motivated
