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Ansia da week end: stai soffrendo di stresslaxing? 

13/07/2023

E’ arrivato il tanto desiderato week end, hai finalmente del tempo libero, provi a “staccare la spina” e ti ritrovi invece in un circolo vizioso in cui provi ansia, difficoltà di dormire, e una vulnerabilità tale da non riuscire a godere di tale riposo. Sembra una condizione paradossale, eppure, uno studio condotto quasi 40 anni fa dall’American Psychological Association, ha dimostrato che il 30 e il 50 per cento delle persone vive tale condizione.

Nel 2020 su Urban Dictionary, dizionario online dedicato ai neologismi in lingua inglese, per la prima volta è comparso il termine “stresslaxing”, che tradotto letteralmente sta per “stress da rilassamento” ossia uno stress tale da rendere le persone incapaci di riposarsi. Lo stresslaxing è un fenomeno trasversale che può riguardare tutti, ma colpisce principalmente chi ha tante responsabilità nella vita quotidiana.

Come si manifesta?
I sintomi da stresslaxing si presentano a più livelli:

  • a livello fisico i sintomi sono quelli generali dello stress e in particolare i più frequenti sono: mancanza di energia, mal di testa, insonnia, talvolta palpitazioni e sudorazione
  • a livello emotivo si evidenzia: agitazione, frustrazione, cambio d’umore, sensazione di perdita del controllo, vulnerabilità
  • a livello comportamentale potrebbero emergere: timore del giudizio altrui (per esempio nel prendersi le ferie), sensi di colpa nel provare a fermarsi, difficoltà nel prendere decisioni, negazione dello stress.

Quali sono le cause?
E’ possibile individuare una serie di fattori che predispongono e insieme perpetuano la sintomatologia da stresslaxing.

  • Negazione: non si ascolta il proprio stato di stress e ci si convince che il modo migliore per porre fine allo stesso sia il portare a termine tutti i compiti che lo causano, ma questi non finiscono mai e quindi si entra in un circolo vizioso
  • Attivazione fisiologica: lo stress è una risposta naturale ad una situazione percepita come pericolosa. Quando si prolunga nel tempo però, anche l’attivazione fisiologica provoca problemi di salute. Pertanto, il corpo non si rilassa automaticamente quando appare un intervallo di tempo libero. (Lo dimostra una ricerca condotta dall’Università della Pennsylvania nel 2014. I ricercatori si erano messi in gioco misurando i loro livelli di cortisolo, considerato a tutti gli effetti l’ormone dello stress. Nella ricerca era emerso che i livelli di cortisolo erano alti nei momenti di difficoltà lavorativa ma toccavano picchi ancora più alti quando i soggetti tentavano di rilassarsi nel tempo libero)
  • Previsione e Controllo: uno dei bisogni psicologici di base dell’uomo è quello di prevedere e controllare. Si vuole essere sicuri di “dare sempre il massimo”. Per questo si può sviluppare la tendenza a prevedere e controllare anche i momenti di relax, visti come necessari per vivere. Abituare la mente e il corpo a raggiungere continuamente obiettivi, trasferisce sul riposo lo stesso schema applicato per la vita lavorativa. Secondo lo psicologo Luke Martin infatti, siamo così abituati a organizzare la nostra vita nei minimi dettagli, incastrando impegni personali e appuntamenti di lavoro, che ci sentiamo un pò persi quando invece non lo possiamo fare.
  • Pressione sociale: La società spinge le persone a vivere in uno stato di iperstimolazione perenne. Le persone sentono forte il contrasto del dover essere al contempo sia produttivi che dediti a se stessi. E’ chiaro a tutti però che rispettare tutti questi impegni senza “esplodere” non è possibile sia per la contraddizione intrinseca sia per il poco tempo che si ha a disposizione.

Come trattarlo?
Vi sono una serie di passi che possono essere individuati se si soffre di stress laxing:

  • Il primo passo consiste nel rendersene conto. Spesso il campanello di allarme arriva attraverso i sintomi fisici. I segnali che il corpo lancia, se ascoltati, permettono un primo livello di consapevolezza portando le persone a fermarsi un attimo. Abbiamo visto però come la negazione sia una delle cause principali del circolo vizioso dello stresslaxing. Al fine di interromperlo e contrastarlo quindi, spesso diventa necessario essere aiutati. Se già leggendo l’articolo, qualcosa è risuonato in te, il consiglio è quello di rivolgersi a uno psicologo che faciliti questa esplorazione. I sintomi infatti necessitano di uno spazio all’interno del quale dar loro una voce.
  • Il secondo passo, consiste nel ritrovare le proprie priorità. La società spinge le persone alla ricerca di una stimolazione costante, di un’agenda fissa o di corsi online da fare per migliorarsi. Spesso per il terrore di perdere tempo, vengono dimenticati i propri desideri. L’ozio, il non far niente, fa paura perché appare poco produttivo. E’ stato ampiamente dimostrato tuttavia che durante le fasi di “noia” il cervello diventa più creativo. Viene infatti dato più spazio all’emisfero destro, spazio della sintesi, delle soluzioni e dei suggerimenti nonché di nuove possibilità e di idee. A tal fine, utile potrebbe essere la scrittura, per mettere nero su bianco le proprie sensazioni ed emozioni. Essa crea lo spazio per l’ascolto di sé e nello stesso tempo stimola anche il proprio processo creativo.
  • Un ultimo passo per rompere il ciclo è infine quello di limitare il numero di decisioni da prendere nel momento in cui stiamo a riposo. Il tempo libero diventa così un’occasione per lasciarsi stupire da quel che accade intorno, abbandonando per un attimo il controllo sugli eventi.
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