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Adattamento: le nuove sfide e l’impegno quotidiano verso il mantenimento del benessere

11/04/2023

 

“Non è la specie più forte a sopravvivere e nemmeno la più intelligente.

Sopravvive la specie più predisposta al cambiamento”.

(Charles Darwin)

 

È proprio Charles Darwin, padre della teoria dell’evoluzione della specie a lasciarci in eredità questo prezioso caposaldo secondo cui nel processo di selezione naturale chi vince la sfida alla sopravvivenza non è tanto “il più intelligente” né tanto meno “il più forte” bensì colui che “si adatta” con maggiore efficacia.

Ma entriamo per un momento nel dettaglio.

Cosa si intende per adattamento? 

L’adattamento è un processo di adeguamento tramite il quale ciascuno di noi può, per l’appunto, “adattarsi” alle varie circostanze di vita, nonché all’ambiente fisico e sociale in cui è inserito.

Questo processo è di fatto trasversale, ciò significa che può fare riferimento sia a situazioni di carattere generale sia a condizioni più specifiche, per fare degli esempi:

  • l’adattamento familiare
  • l’adattamento scolastico
  • l’adattamento lavorativo

Se volessimo ancora incuriosirci “sbirciando” tra gli studi condotti al riguardo nel corso del tempo, alcuni autori si sono espressi portando alla luce le caratteristiche basilari di questo processo.

 

Quali i meccanismi?

Il primo meccanismo identificato alla base del processo di adattamento è l’assimilazione, in poche parole una forma di intelligenza che ci consente di incorporare nei nostri schemi mentali i nuovi dati, ossia le informazioni provenienti dalla realtà che ci circonda, per fare degli esempi:

  • nuove situazioni
  • nuove richieste 
  • nuove “sfide”

 

Il secondo è l’accomodamento, ossia il meccanismo tramite cui una volta metabolizzati i nuovi dati provenienti dall’esperienza, li “facciamo nostri” ossia attuiamo una modifica ai nostri schemi mentali per adattarli ai nuovi dati

 

Perché sono importanti questi processi e quali sono i benefici?

Per mezzo dell’assimilazione e dell’accomodamento i nostri schemi mentali potranno da un lato “arricchirsi” nei termini delle nuove informazioni via via incorporate e dall’altro “modificarsi” così da fronteggiare il cambiamento e le nuove necessità.

Entrambi i meccanismi sostengono l’omeostasi, ossia quella condizione di equilibrio tra:

  • la continuità dell’esperienza di sé, degli altri e del mondo e 
  • il cambiamento, derivato per l’appunto dalle nuove circostanze di vita, talvolta inattese.

 

Le sfide di oggi: quali condizioni “inattese”?

Se pensiamo alla pandemia da Covid-19, numerose sono state le sfide provocate dalla situazione emergenziale conseguente, così come numerosi sono stati i cambiamenti nella vita di ciascuno e nelle varie dimensioni del funzionamento personale.

Dalle limitazioni inerenti la vita sociale alle diverse modalità di svolgimento della didattica scolastica, accademica e dell’attività lavorativa tramite il lavoro agile, il modello di organizzazione del lavoro che sfrutta le opportunità della tecnologia ridefinendo orari, luoghi e strumenti della propria professione. 

E di fatto anche quest’ultimo, lo smart working ha richiesto e tuttora richiede uno sforzo di adattamento, attraverso cui ristrutturare i propri impegni, compiti e spazi entro le mura domestiche.

Senza dubbio, “l’intreccio” tra lavoro e famiglia rappresenta un tema di particolare interesse dal momento che sebbene il lavoro agile abbia consentito la possibilità di rispondere prontamente alle responsabilità lavorative entro il contesto pandemico ha d’altronde rappresentato una potenziale fonte di progressiva interferenza del lavoro nella vita personale di ciascuno, gravando sullo stato di tensione generalizzata e generando un potenziale conflitto tra ruoli familiari e lavorativi, una fonte di stress a scapito del benessere dell’individuo.

 

La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte, è nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”

  • Einstein)

Nonostante la fatica, i timori, il potenziale senso di angoscia, di sovraccarico o di interferenza tra vita privata e vita lavorativa è possibile cogliere aspetti di arricchimento in questa possibilità.

Le stesse aziende hanno tentato di affrontare al meglio delle possibilità il cambiamento in atto adottando modalità alternative di lavoro per non interrompere la propria attività produttiva.

È importante ricordare che è “abbracciando” il cambiamento che diviene possibile fronteggiare con efficacia le nuove sfide e scoprire la propria resilienza:

il potente meccanismo di autoregolazione attraverso cui far fronte alle potenziali fonti di stress preservando e/o recuperando il proprio benessere psicofisico.

In questo senso, alcuni fattori di ausilio nell’attivare il processo di resilienza individuale in favore dell’adattamento al cambiamento, anche a fronte di una diversa modalità lavorativa possono essere:

  • il mantenere relazioni interpersonali di qualità (sia lavorative sia extra/lavorative);
  • lo sviluppare abilità di problem solving al fine di agire comportamenti utili al raggiungimento di specifici obiettivi;
  • il poter usufruire di un supporto che possa favorire una stabilizzazione emotiva.

 

Ogni crisi, può diventare un’opportunità per testare nuove soluzioni possibili e chi riuscirà a farlo sarà in grado non solo di adattarsi a nuove circostanze ma anche di superare la crisi all’insegna dell’empowerment, ossia dell’arricchimento delle proprie risorse e capacità.

Le stesse “appartenenze multiple” ossia la partecipazione a diversi ruoli di responsabilità può esercitare un’influenza positiva sul benessere individuale, nei termini di arricchimento e della possibilità di conciliazione tra ruoli differenti.

 

di Francesca Paola Di Chio

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