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Emozioni; Perché è importante saperle regolare

07/04/2023

Sebbene possa sembrare quasi superfluo sottolinearlo, le emozioni sono importanti tanto quanto la capacità di saperle identificare, esprimere e regolare.

Infatti, esse costituiscono una dimensione significativa del nostro funzionamento quotidiano.

Procediamo per gradi.

 

Cosa sono le emozioni?

Le emozioni altro non sono che esperienze soggettive accompagnate da una serie di modificazioni: fisiologiche (pensiamo ad esempio ai cambiamenti nella frequenza del battito cardiaco e/o del respiro), cognitive, comportamentali (come ad esempio una reazione di fuga) ed espressive (specialmente a livello della mimica del volto).

 

Perché sono importanti?

Come accennato le emozioni possono banalmente definirsi importanti poiché svolgono per noi una funzione adattiva, cioè consentono una risposta immediata alle diverse sollecitazioni ambientali.

In questo senso le emozioni fanno parte di un sistema comunicativo che ci permette di reagire alle situazioni ambientali e per questo è “adattivo”, ossia funzionale per noi.

Calandoci per un momento nella nostra quotidianità, anche le attuali notizie e immagini relative alla guerra in Ucraina determinano in noi una reazione emotiva pressoché immediata:

  • la paura, motivata dalla percezione di una potenziale minaccia che potrebbe riguardarci e minare la nostra esistenza;
  • la rabbia e il disgusto, motivati dalla percezione della violenza subita da parte di civili e di bambini e dalla distruzione che la guerra inevitabilmente produce;
  • la tristezza motivata non solo dal senso di empatia verso l’altro, di immedesimazione nel vissuto di chi si trova a vivere direttamente la circostanza, ma anche motivata dal sovraccarico emotivo che si genera in noi dato che di fatto, queste notizie si aggiungono al peso del periodo pandemico e a specifiche problematiche caratteristiche del quotidiano di ciascuno. 

 

Quante sono le emozioni? In questo esempio sono citate le emozioni della paura, rabbia, disgusto e tristezza le quali assieme alla gioia sono parte delle emozioni primarie (dette anche di base), mentre delle emozioni secondarie (dette anche sociali) fanno parte ad esempio l’imbarazzo o la vergogna.

“Quando un uomo è preda delle proprie emozioni non è padrone di sé stesso”

(B. Spinoza)

 

Se è dunque vero che le emozioni sono una parte integrante del nostro funzionamento, una forma di comunicazione con cui poter reagire alle circostanze del momento e interagire con il mondo è altrettanto rilevante al fine di scongiurare il senso di sovraccarico e di implosione, la capacità di regolare le emozioni.

 

Cosa si intende?

La regolazione emotiva non solo racchiude la consapevolezza delle emozioni sperimentate ma anche la capacità di saperle modulare.

 

Come “ci si regola”?

La regolazione emotiva si basa principalmente sull’uso di strategie.

Esse possono basarsi sugli antecedenti, ossia su ciò che accade prima di sperimentare una certa emozione (ossia la nostra risposta emotiva) oppure sull’emozione stessa una volta sperimentata.

 

Quali strategie, facciamo alcuni esempi:

Al fine di modulare le emozioni che sperimentiamo e di evitare una loro disturbante interferenza possiamo ad esempio:

  • impegnarci nel selezionare le situazioni che comporterebbero lo sperimentare un’emozione più o meno desiderabile (rimanendo sull’esempio delle notizie di guerra potrebbe essere utile “dosarle” nell’arco della giornata);
  • impegnarci nel modificare direttamente una determinata situazione così da modulare anche le emozioni conseguenti;
  • impegnarci nel modificare l’interpretazione che abbiamo di una determinata situazione, cogliendone anche gli aspetti positivi e non solo quelli negativi e dunque dirigere la nostra attenzione sugli aspetti meno disturbanti;
  • anche l’accettazione non giudicante delle emozioni che sperimentiamo in un dato momento contribuisce a modularne l’intensità.

 

Riassumendo

Da un lato è importante tenere a mente che le emozioni costituiscono una dimensione integrante del nostro vissuto quotidiano e sono di fatto un utile strumento di sopravvivenza e di interazione con gli altri.

Dall’altro, la capacità di regolare/modulare le emozioni sperimentate è altrettanto importante poiché rappresenta per noi un fattore di protezione, cioè un valido aiuto non solo nell’ottica di una buona riuscita (nei termini di salute mentale e di un buon funzionamento sociale) ma anche nell’ottica del successo lavorativo.

 

di Francesca Paola Di Chio

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