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Comunicare; la costruzione di un ponte verso l’altro

07/04/2023

Quante volte e in quante occasioni abbiamo sentito discutere sull’importanza della comunicazione, del dialogo spiegato come uno strumento efficace per confrontarsi, comprendersi, cooperare e raggiungere obiettivi comuni.

Il proposito di oggi è di scavare più a fondo e spiegare in sostanza cosa è e come avviene la comunicazione, quali sono i suoi criteri e in che modo può rivelarsi efficace per noi.

Un passaggio per volta analizzeremo insieme questi aspetti.

 

COSA È LA COMUNICAZIONE

In sostanza, quando si parla di comunicazione si intende un processo attraverso cui gli interlocutori (ossia coloro che comunicano) si scambiano informazioni.

Basilarmente la comunicazione è proprio questo: uno scambio di informazioni.

Tuttavia, poiché questo scambio avviene tra individui che si pongono tra loro in relazione al fine di comunicare, essa oltre a essere un semplice scambio di informazioni si tinge di un aspetto non trascurabile ossia quello sociale e relazionale. 

In sintesi, il primo aspetto da tenere a mente è questo:

  • comunico = scambio informazioni con qualcuno ponendomi in relazione con lui

Come si può comprendere, ogni forma di comunicazione prevede questo aspetto e in qualsivoglia contesto ci si trovi a comunicare: domestico (comunicazione tra familiari), lavorativo (comunicazione tra colleghi e superiori), ricreativo (comunicazione tra pari nella condivisione di interessi comuni).

 

LA COMUNICAZIONE COME PROCESSO CIRCOLARE

Se è vero che quando comunichiamo scambiamo informazioni con il nostro interlocutore ponendoci in relazione con lui ne consegue che la comunicazione è di fatto un processo circolare.

Cosa significa questo?

Dato che mentre scambiamo informazioni con gli altri ci poniamo in relazione con loro, la comunicazione sarà in grado di produrre un effetto (banalmente, sarà in grado di influenzare) non solo il nostro interlocutore (ossia il ricevente) ma anche noi stessi che comunichiamo informazioni all’altro (ossia l’emittente).

 

I PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE

Per “ben comunicare” è innanzitutto importante conoscere quelle che sono le caratteristiche del processo che abbiamo finora descritto.

Vediamole insieme:

  • la prima ci dice che è impossibile non comunicare: la comunicazione avviene attraverso vari canali ossia fonti di scambio di informazioni e può essere sia verbale (ossia avvenire tramite la parola e/o la scrittura) ma anche non verbale (ossia avvenire tramite la postura, la mimica facciale, il nostro orientamento nello spazio, persino il silenzio veicola un messaggio). È quindi importante tenere presente questo aspetto poiché l’assenza di comunicazione non è possibile, pertanto in ogni contesto di relazione non solo la parola ma anche il nostro comportamento, di fatto comunica qualcosa;
  • la seconda ci dice che la comunicazione è composta da una dimensione di contenuto (ossia il messaggio che comunichiamo) e da una dimensione di relazione, per cui anche la modalità con cui trasmettiamo un messaggio diviene importante in quanto indicativa della natura della relazione con l’altro (un esempio può essere quello di comunicare un messaggio al nostro interlocutore con tono perentorio piuttosto che colloquiale);
  • la terza ci dice che la natura della comunicazione dipende dalla punteggiatura che scandisce lo scambio comunicativo tra gli interlocutori, ciò significa che quando comunichiamo con qualcuno il nostro messaggio è accompagnato dall’uso di una punteggiatura che contribuisce a renderlo maggiormente comprensibile (in questo senso può essere utile fare delle pause nel nostro discorso senza parlare invece ininterrottamente);
  • la quarta ci dice che ognuno di noi è in grado di comunicare sia attraverso una modalità numerica o digitale ossia verbale, sia attraverso una modalità analogica ossia non verbale. Inoltre essendo queste modalità complementari, possono essere impiegate assieme nella comunicazione (quindi un messaggio può essere comunicato verbalmente con anche un’espressione non verbale come ad esempio la gestualità, i silenzi, lo sguardo);
  • la quinta ci dice che lo scambio comunicativo in base al grado gerarchico tra le persone interlocutrici può essere simmetrico ossia quando la comunicazione avviene tra pari (ad esempio tra colleghi di lavoro piuttosto che tra amici) o complementare ossia quando la comunicazione avviene nelle relazioni gerarchiche (come ad esempio nell’ambito lavorativo con i superiori). 

IN DEFINITIVA

Da quanto detto sinora si può comprendere come scoprendo la comunicazione e le sue caratteristiche divenga realmente possibile costruire “un ponte” verso l’altro e al tempo stesso un passaggio che consente anche all’altro di raggiungerci.

Ognuno di noi è un soggetto attivo e il nostro comunicare assume la stessa qualità, influenzando gli altri che ascoltano e di ritorno, anche noi stessi.

Siamo parte del tutto, siamo parte di un sistema di relazioni e come tali ogni parola, gesto, sguardo, silenzio, ogni sfaccettatura del nostro comportamento non cade a vuoto bensì si manifesta producendo un effetto circolare.

Conoscere la comunicazione e le sue caratteristiche favorisce il nostro saper comunicare incrementando le possibilità di comprensione reciproca e rendendoci più efficaci. 

di Francesca Paola Di Chio

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