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Quando lo stress diventa “tossico”

13/12/2022

Nell’immaginario collettivo quando si parla di stress ci viene spontaneo pensare a una situazione difficile e stancante sotto vari aspetti e non certo a una condizione intesa con una accezione positiva.

Ma è proprio così?

Lo stress è da intendersi unicamente come una un campanello di allarme o come un’anticamera di altri possibili “guai”?

Verso una definizione

Per fare chiarezza, possiamo intendere lo stress come un pattern cioè come un insieme di risposte da parte del nostro organismo di vario genere:

  1. Cognitive
  2. Emotive
  3. Comportamentali

 

 

Risposte verso cosa?

Tipicamente si tratta di reazioni a degli stimoli (in gergo “stressors”) percepiti di solito come un potenziale ostacolo al raggiungimento di un obiettivo desiderato o come una potenziale minaccia al nostro benessere.

Anche questi stimoli stressogeni possono essere di varia natura: fisica piuttosto che sociale.

Ma scendiamo più a fondo…verso una distinzione

Quindi lo stress è effettivamente qualcosa di negativo? Dipende!

Quando il nostro organismo intercetta una potenziale fonte di stress si attiva dando luogo a una fase di“allarme” cui fa seguito, in genere, un’altra fase di “resistenza” in cui ognuno di noi si mobilita per fronteggiare lo stimolo stressogeno ed è proprio in questa fase che all’interno del nostro corpo si verificano anche dei cambiamenti a livello neurale e ormonale, nel senso che il nostro cervello dà il comando a certe ghiandole di rilasciare ormoni che ci vengono “in soccorso” nel “tenere testa” allo stress, in particolar modo il cortisolo.

“Lo stress è come una spezia: nella giusta proporzione esalta il sapore di un piatto, se troppo poca produce un blando e noioso pasto, ma se troppa può soffocarlo” (Donald Tubesing)

Solo quando lo stressè intenso e prolungato nel tempo il nostro organismo va in incontro ad una fase di esaurimento, ossia di logorio nella quale, per l’appunto, si trova ad esaurire le proprie risorse di fronteggiamento interne (ossia endogene).

Questo è il motivo per cui si può distinguere tra: lo stress positivo detto anche eustress e lo stress negativo detto anche distress

“Lo stress deve essere una forza motrice potente non un ostacolo” (Bill Phillips) 

In definitiva

Mentre lo stress negativo conduce l’organismo a uno stato di progressivo logorio interno e di “sfinimento” poiché eccessivamente protratto nel tempo, lo stress positivo comporta la nostra capacità di fronteggiare fonti di stress temporalmente circoscritte seppur impegnative, implicando un adattamento comportamentale cioè la capacità di una efficace risoluzione.

Scritto da Francesca Paola Di Chio

 

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