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Sindrome da rientro: cos’è e come fronteggiarla

28/09/2023

“Svegliami quando settembre è finito”, cantava Billie Joe Amstrong con i Green Day nella sua famosa canzone in cui paragona settembre alla fine dell’infanzia e delle innocenze. Quanti di noi, oggi sperimentano una simile sensazione?

Settembre è il mese del rientro dalle ferie, del ritorno alla routine e del cambio stagione. E’ facile che in questo mese si provi nostalgia per la fine delle vacanze e nello stesso tempo stress associato alla ripresa di tutte quelle attività lasciate in pausa. A provare questo senso di affaticamento generale, non siamo gli unici, tanto che i ricercatori hanno parlato di una vera e propria “sindrome da rientro”, o post-vacation blues. Un’indagine Istat ha evidenziato che circa il 35% della popolazione italiana, con maggiore incidenza tra i 25 e i 45 anni, rischierebbe di soffrire il rientro, a tal punto da somatizzarlo.   

Ma quali sono i sintomi? 

Con “Sindrome da rientro” non si intende un vero e proprio disturbo ma piuttosto una condizione di malessere psicologico e fisico che si sperimenta a fine estate e deriva dal rientro nel contesto e nella routine: un susseguirsi di impegni e di scadenze da rispettare che si sostituisce a ritmi, luoghi ed attività gratificanti dei periodi di vacanza. È quella medesima sensazione che alimenta la cosiddetta sindrome della «paura della domenica» che, a dispetto del nome, si manifesta in coloro che soffrono già alla fine del weekend il rientro in ufficio il lunedì.

I sintomi fisici e psicologici lievi che solitamente accompagnano questa sindrome sono: 

  • stanchezza generalizzata
  • tristezza per le vacanze finite 
  • irritabilità 
  • sbalzi d’umore

Solitamente, questi sintomi provocano uno stato di malessere e ansia transitorio (circa due settimane) non rilevante da un punto di vista clinico. 

Bisogna tuttavia considerare una serie di fattori psicologici e comportamentali (oltre a condizioni psicopatologiche pregresse) che potrebbero predisporre e insieme indurre le persone a vivere questa condizione più a lungo e più intensamente. 

Vediamone alcuni: 

  • Tendenza a rimuginare: ossia a esperire costantemente una concatenazione di pensieri con valenza negativa e relativamente incontrollabili. Al rientro dalle ferie, le persone con tendenza alla ruminazione, inconsapevolmente attuano questo meccanismo nelle ore di pausa, tornando a casa o con la famiglia e gli amici, illudendosi di controllare situazioni che sentono come urgenti e importanti. In realtà alimentano solo un circolo vizioso improduttivo che é tra l’altro uno dei più forti predittori di stanchezza e burnout. Ruminare infatti, tiene costantemente attivo il sistema ipotalamo-ipofisi-surrene, deputato a rispondere allo stress. 
  • Aspettative irrealistiche: le persone con aspettative irrealistiche tenderanno a vedere il rientro come una rinascita, un momento per ricominciare a distribuire tutte le energie sulle performance lavorative, quasi come se la vacanza venisse concepita solo come una ricarica energetica. Oltre a generare delusione quando ci si rende conto che tali visioni siano irrealistiche,  quest’ottica potrebbe portare ad esperire ansia anticipatoria da performance. 
  • Tendenza a procrastinare: per chi tende a rimandare gli impegni, la vacanza può rappresentare una fuga/evitamento di problemi e responsabilità. Il passaggio repentino a un tempo che richiede organizzazione, puntualità e precisione potrebbe portare a un grande stress. 
  • Difficoltà di adattamento: C’è una correlazione tra la sindrome da rientro e quella di adattamento, ossia quella che emerge ogni volta che ci si trova ad affrontare un significativo cambiamento nello stile di vita. Il rientro infatti può essere particolarmente complesso per le persone che vivono forte il contrasto tra uno stile estivo, estremamente discontrollato, e uno lavorativo, estremamente rigido. Il ritorno alla routine potrebbe essere accompagnato anche da un vissuto di sensi di colpa per lo stile di vita con più eccessi che si è adottato in vacanza. 

 

Come fronteggiarla?

Gli esperti individuano una serie di buoni accorgimenti per poter fronteggiare questo periodo di rientro. Il centro sta nel concedersi un periodo di riassestamento. Il corpo, la mente e lo spirito necessitano di riabituarsi alla routine in maniera graduale. Come farlo? 

 

  1. Per prima cosa concedendosi il tempo:  per evitare il cambio repentino di vita, si potrebbe pensare di tornare dalle vacanze qualche giorno prima, così da prepararsi con tranquillità, ricominciando qualche attività meno complessa e intervallando con altre piacevoli e gratificanti. 

  2. Riprendere una certa regolarità nel sonno e curare l’alimentazione. La respirazione diaframmatica e la meditazione, ad esempio, possono aiutare il rilassamento e favorire l’adattamento ai nuovi ritmi sonno-veglia. Per quanto riguarda l’alimentazione, potrebbe essere utile riprendere un piano alimentare più regolare durante la settimana, riducendo l’uso di alcolici e caffeina e concedendosi però delle libertà durante i week end.  

  3. Relazioni sociali: restare in contatto con le persone conosciute in vacanza e riprendere il contatto con gli amici lasciati in città. Coltivare i rapporti è il più grande strumento di prevenzione allo stress. 

  4. Praticare attività fisica: lo sport, ma anche una semplice camminata a passo sostenuto, facilita il rilascio di endorfine che favorisce il buonumore. 

  5. “Me time”, ossia tempo per me:  se durante le ferie si é dedicato del tempo a sé stessi, è bene non privarsene completamente una volta finite le vacanze ma continuare a ritagliarsi questo tempo.  

  6. Porsi un obiettivo: ad esempio cimentarsi in nuove attività che si rinviano da tempo, come iscriversi ad un corso di ballo o di formazione, seguire un seminario oppure pianificare le prossime vacanze. 

  7. Curare il proprio benessere psicologico: se ci si sente sopraffatti dal senso di responsabilità, dalla tristezza, dall’angoscia o dall’insoddisfazione potrebbe essere proficuo parlarne con un professionista. Prendersi cura della propria salute mentale è essenziale per poter raggiungere un benessere complessivo ottimale, al ritorno dalle ferie e durante tutto l’anno.
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